Tra le tradizioni popolari che hanno luogo a Sciacca, sicuramente la più importante e la più sentita dalla cittadinanza tutta, perfino dai Saccensi che per un motivo o per un altro hanno dovuto lasciare Sciacca emigrando all’estero è la festa in onore della Madonna del Soccorso patrona della città di Sciacca.
La ricorrenza si ripete per ben due volte l’anno una prima volta il 2 febbraio, la seconda volta il 5 agosto.
Si tratta quindi della principale festa religiosa di Sciacca. I racconti storici riportano che la statua della Madonna fu trovata in mare durante un brutto periodo storico che Sciacca ricorda adesso con devozione.
In quel periodo Sciacca era stretta dalla morsa della peste ma il 1° febbraio del 1626 l’intera popolazione iniziò un pellegrinaggio “U vutu” dalla chiesa di Sant’Agostino alla Chiesa Madre.
Il giorno seguente, quindi il 2 febbraio una folta schiera di marinai a piedi scalzi portarono a spalla la statua della Madonna ritrovata in mare, in processione per le strade della città.
Giunti nell’area della piccola Maestranza (oggi via Licata) dal cielo si sprigionò un fulmine che colpì la base della vara della Madonna dalla quale si levò una fumata.
Da quell’istante tutti i saccensi guarirono della peste, che fu debellata definitivamente dalla città.
Tanta fu ed ancor oggi persiste la gratitudine dei Saccensi, che i festeggiamenti in onore della Madonna del Soccorso come su detto vengono svolti per ben due volte l’anno.
Sicuramente è in occasione della seconda, che si svolge in piena estate, che si vede la devozione dei Saccensi in toto, tenendo conto che proprio in quest’occasione più che nella prima si ha un’alta partecipazione di Saccensi devoti che approfittano del periodo estivo e quindi delle ferie,per recarsi a Sciacca da ogni dove, infatti sono parecchie le presenze di Saccensi emigrati per motivi di lavoro che appunto approfittando del periodo estivo tornano per partecipare alla processione che si evolve per le vie del centro della città.
Oggi Il simulacro come da tradizione è portato a spalla dai pescatori a piedi nudi e per due volte è rivolto verso il mare, sia per scongiurare il pericolo d'inondazioni, maremoti e simili sventure sia per ringraziare il luogo in cui fu trovata miracolosamente la statua.